Cortes è una piccola isoletta racchiusa tra la terra ferma dell’ovest canadese, dove la British Columbia si affaccia sul Pacifico, e la costa est della più grande delle tante isole della zona: Vancouver Island. Servono due traghetti per raggiungere la piccola comunità di un migliaio di abitanti che hanno deciso di mettere radici a Cortes.
Per quanto Cortes possieda una bellezza naturale degna di nota, come tutta l’area di Vancouver Island, forse questo solo non sarebbe stato un buon motivo per dedicare all’isola un intero articolo. L’isola è invece una scusa, ed un esempio, per parlare dell’odierna società candaese. Cortes è infatti un luogo molto particolare. È qualcosa come una via di fuga, o un luogo di ritiro. Qui non ci sono né città, né istituzioni. La vita sociale è gestita in modo diretto dalla comunità e la sicurezza assicurata non da ronde di auto con sirene sul tetto, ma dal buon senso degli abitanti.
Citare alcuni antecedenti storici è fondamentale per spiegare al meglio l’essenza di questo luogo. Intanto una battaglia unisce gli abitanti di Cortes, come in ogni buona storia di virtuosa disobbedienza civile. L’isola appartiene infatti a compagnie private. Queste compagnie non hanno alcun interesse nel territorio di Cortes, se non nella sua flora. Nella concezione di queste compagnie l’isola doveva essere una sorta di vivaio naturale, dove i grandi pini caratteristici del Canada potessero crescere indisturbati per poi, periodicamente, essere rasati al suolo. Si pensi che l’intero territorio canadese, cioè il secondo più grande paese al mondo per superficie dopo la Russia, è stato almeno una volta privato di tutti i suoi alberi dal tempo dell’occupazione europea. Si parla del 98% degli alberi canadesi. E gli alberi in Canada davvero non mancano! Così che opporsi al mercato della deforestazione è diventato uno dei motivi politici dell’isola.
C’è un’ancora più profondo antecedente da descrivere, però, per comprendere fino in fondo le dinamiche di rifiuto del capitalismo e ritorno alla terra che caratterizzano molte aree dell’Ovest canadese e che possono essere poi ritrovate in forma simile scendendo lungo la costa fino al nord della California. Fino a San Francisco, il cuore della cultura Hippy. Questo movimento culturale ha infatti radici generazionali. L’ossatura sociale dell’odierno Canada, ed in particolare della British Columbia, si costituisce di due principali filoni: i così detti baby boomers, assieme ad i draft dodgers. Cosa si intende con questi due termini? Con baby boomers ci si riferisce ai figli dei primi hippy, chi cioè negli anni ’70 è nato da famiglie che avevano tratto differenti conseguenze rispetto alla maggioranza dagli anni del boom industriale della Ford e della diffusione della plastica. Come è noto inoltre, uno dei cardini della cultura hippy americana è stato l’opposizione alla guerra del Vietnam. Tale opposizione trova in Canada una consistenza pratica da non sottovalutare, con draft dodgers si intende infatti in inglese coloro che hanno evitato la chiamata alle armi. Coloro che alla chiamata dell’esercito americano alla guerra al Comunismo hanno risposto picche, per superare il 54esimo parallelo una volta per tutte. Considerando questi due elementi sotto la lente dell’invincibile logica del tempo che passa si capirà che baby boomers e draft dodgers sono i sessantenni di oggi. Cioè i nuovi pensionati.
Tornando quindi a Cortes diventa più facile spiegare chi e come viva questa isola. Tutti coloro che cresciuti come anarchici, o semplicemente come anti-capitalisti, hanno visto nell’isolamento di questa bella terra colma di una ricca foresta pluviale una soluzione reale alla loro critica sociale. Su Cortes infatti si trovano a mala pena un paio di negozi. La maggior parte degli abitanti vive con ciò che produce grazie alla propria terra e tramite scambi con i vicini. Tale stile di vita comporta una cultura della terra che in moti altri luoghi si è perduta o va perdendosi, mentre qui è forte e diffusa in modo trans-generazionale. Ad esempio, i funghi sono una delle ricchezze di questa terra, quali di questi sono commestibili e quali velenosi diventa quindi un sapere importante quotidiano. Così come conoscere le proprietà delle tante piante del bosco, utili in cucina, ma anche come fonte di estratti per medicine, unguenti, o rilassanti naturali.
Questa che possiamo chiamare cultura della terra crea inoltre un collegamento storico che può aiutarci ad apprezzare maggiormente la popolazione nord-americana. Chi infatti non ha mai perduto contatto con le foreste ed i loro elementi sono i nativi americani, che seppur decimati ed avendo perso molti dei loro antichi stili di vita, rimangono i principali depositari di questi saperi. Certo, questo è un piccolo spicchio di America. La maggioranza ancora usa il termine indiani per riferirsi ai nativi non certo evidenziando uno spessore culturale rilevante. È bello però pensare che una buona fetta dell’ovest nord-americano possieda una comprensione storica della propria origine, come di quella della propria terra, profonda e ancora vivissima.
[…] qui si può abbordare un traghetto per le vicine isole di Quadra e Cortes. Due luoghi fantastici, di cui già ho scritto, dove le comunità vivono in armonia e danno vita ad una loro politica interna. Le isole citate […]