Sulla tratta via terra che connette Bangkok a Siem Riep in Cambogia è facile leggere racconti di viaggi problematici e di fregature nascoste dietro ogni angolo. Su molti noti forum di viaggio addirittura si consiglia di volare, quando volare difficilmente è la via migliore se si vuole gustare i cambiamenti del paesaggio e di cultura dei posti che visitiamo. In particolare perdersi la dogana cambogiana, con le sue strade sterrate, i casinò, il mercato, sarebbe un vero peccato.

Sembra ci siano due modi comuni di trovarsi ad affrontare questo viaggio: o con troppe poche informazioni, alla sprovvista di fronte ai mille piccoli inghippi, o con troppe informazioni negative per quello che non è altro che un colorito viaggio in bus.

Da poco esiste un autobus che porta direttamente dalla stazione Nord di Bangkok, Mor Chit, fino al centro città di Siem Riep, niente di più facile quindi. L’importante è sapere cosa aspettarsi, così da non essere sorpresi dagli eventi. La particolarità di questa tratta rispetto ad altre è che viaggiare tramite le agenzie è sconsigliato. Per una volta spendere di più e affidarsi ai mini-van rende la vita più difficile rispetto a cavarsela da soli. Il viaggio con le agenzie è nettamente più lungo e disseminato di trabocchetti per far spendere qualche dollaro in più.

Già fin dall’acquisto del viaggio tramite l’agenzia si scopre che la lunghezza di questo è nettamente maggiore rispetto a quella calcolata con i bus regolari. Subito viene detto che il viaggio è 12 ore, quando la verità è che se si parte presto, intorno alle 7 e mezzo di mattina, si può essere nel proprio albergo in Cambogia per il primo pomeriggio. Il costo anche è nettamente maggiore, intorno ai 1000 Baht.

Le agenzie cercano di far durare il viaggio il più a lungo possibile, da qui le 12 ore previste, perché d’accordo con una specifica guest house in Siem Riep che paga una commissione per ogni turista che viene semplicemente fatto scendere di fronte alla tale struttura. Ancora meglio se questi vengono scaricati quando ormai è già sera tarda, notoriamente non il momento migliore per mettersi alla ricerca di un luogo dove passare la notte. Anche se in realtà Siem Riep è una città pacifica e anche molto piccola in cui è tutt’altro che difficile trovare posti dove dormire a buonissimo mercato (1 dollaro per il dormitorio e 3 dollari per la singola, per essere precisi.) Quindi i minibus si fermeranno per più tempo possibile lungo la strada, con mille soste per il bagno, o cibo e anche qualche scusa su inesistenti guasti al minibus qualche volta. Oltre a guadagnare sugli accordi con gli hotel, le agenzie fanno di tutto per far sembrare l’acquisto del visto cambogiano come qualcosa di difficilissimo, lento ed anche rischioso. Come vedremo tra poco, se quella del visto non è sicuramente un operazione rapida, di certo non è pericolosa, o impossibile.

É bene sapere quindi che per ottenere il visto all’arrivo servono soltanto una fotografia e 20 dollari americani, più un passaporto valido. In più sono ormai di fatto ufficiali 100 Baht in più per arrotondare lo stipendio degli addetti al servizio. L’acquisto del visto on-line può teoricamente velocizzare la procedura, ma il tempo per ottenere il visa-on-arrival è minimo, tra i 5 e 10 minuti, mentre è all’inevitabile momento dello stampo di questo e alla procedura per le impronte digitali che ci sarà da attendere e da questi il visto on-line non ci salva. Il visto on-line poi costa leggermente di più, 25 dollari all’acquisto, più eventuali tasse ufficiose.

Quale è la strategia dei minibus per far aumentare questi costi? Semplicemente si fermano ad una ventina di chilometri dalla dogana e, in modo anche rude avvolte, chiedono i passaporti a tutti, dicendo che l’operazione per i visti verrà gestite da loro per tutto il gruppo. Questo mentre i viaggiatori si riposano al bar. Per il costo di 35 dollari. Può essere anche un offerta accettabile se si preferisce una birra fredda a due ore di dogana cambogiana, questa è una scelta soggettiva. Io personalmente non avevo mai visto un così colorito trasporto merci, con metri quadrati di bottiglie di plastica legate insieme e trasportate da un solo scooter, per fare un esempio. Il consiglio è di conservare quei quasi 15 dollari in più e gestire l’acquisto del visto direttamente.

Un altro dei problemi in cui si può incappare è una finta dogana cambogiana, su terreno thailandese. Ovviamente il primo passaggio al confine deve essere il timbro di uscita per la Thailandia. É più che normale trovarsi sorpresi quindi se degli ufficiali cambogiani sono i primi che incontriamo. Per quanto sembrino, e probabilmente siano, reali militari cambogiani non hanno alcun diritto di chiedere il vostro passaporto e il loro obbiettivo è solo quello di ottenere un guadagno extra.

Ci sono delle alternative però. Le opzioni sono due. Il punto di partenza sempre la stazione di Mor Chit. Questa è raggiungibile in autobus dalla grande via caratterizzata da una rotonda poco lontano dalla zona Khao San Road. Il bus è il 511, in direzione Nord, e a seconda del traffico il viaggio può durare da mezz’ora fino a più di un ora. In taxi i tempi sono li stessi ma il prezzo tra i 150 ai 400 Baht. Se si riesce a convincere un Taxi a portarci usando il tassametro il costo non dovrebbe essere superiore ai 110-120 Baht. Se si ottiene 150 Baht contrattando, può convenire anche rispetto al tassametro, perché così si sarà sicuri di pagare la cifra pattuita, senza rischiare di essere trascinati in giro per la città per due ore giusto per veder salire le cifre colorate di fronte ai nostri occhi.

La prima opzione disponibile, e la meno costosa, consiste nel prendere un bus per Aranyaprathet, la città thailandese di confine. Dall’altra parte c’è Poi Pet, città di frontiera cambogiana. Questo dovrebbe costare una cifra tra i 200 i 300 Baht e può essere preso dalla mattina presto, fino al tardo pomeriggio. Ci lascerà a qualche chilometro dal confine, che è raggiungibile con un breve viaggio in tuc-tuc o scooter, per un centinaio di Baht, o a piedi. Una volta superata la dogana ci attendono dei taxi a condivisione per percorrere le due ore di strada che ci dividono dalla meta. Visto che la tratta è quasi prettamente turistica, non sarà difficile trovare qualcuno con cui dividere il costo comunque non elevato di questo taxi.

L’altra opzione è prendere il bus diretto Bankok-Siem Riep. Questo parte alle 9 di mattina e costa 750 Baht. Arrivando intorno alle 5 del pomeriggio. Non ci sono altri costi, ma anche con questo si incappa in alcune delle problematiche viste per il viaggio tramite le agenzie. In particolare un po’ di perdita di tempo, per esempio un pranzo gratuito a pochi metri dalla dogana. Inoltre si sarà condotti in un’agenzia che avrà la premura di spiegare perché è meglio per tutto il gruppo affidarsi a loro invece che cavarsela da soli. Come detto questo non assicura neanche una procedura più rapida, quindi è davvero sconsigliato. E il costo neanche a dirlo è maggiorato. Arrivati finalmente alla dogana semplicemente si passerà attraverso i vari sportelli fino a riprendere il bus dall’altra parte del confine. Questo può prende più o meno un’ora, ma è un operazione elementare. All’arrivo il bus ferma ad una guest-house e il nostro bagaglio viene portato dentro prima che facciamo in tempo ad accorgercene. Ma possiamo uscire tranquillamente senza troppe spiegazioni.

Si può leggere di viaggiatori in minibus che sono stati fisicamente chiusi dentro gli alberghi nel tentativo di obbligarli a rimanere. Ragione in più per evitare il mini-van quindi.

 

 

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